Cieli e tetti di ...
La domanda che fa di solito un turista all'ingresso in un paese è questa: "Quanti coppi o tegole ci sono sulle case in questo sorridente luogo?". Se in quel preciso istante, cioè mentre il nostro turista formula la domanda, nel posto deputato si sta svolgendo lo spettacolo degli Spavaldi cieli e tetti di ... sicuramente quella domanda non rimarrà senza la sua risposta.
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Cos'è una tegola o coppo? Scartiamo immediatamente la frase fatta "... ci è caduta una tegola in testa". Il poeta Ippolito Ippogrifo diceva: "La tegola è l'ultima barriera che c'è tra noi e il cielo", il cantante Fulvio Terzicone cantava: "Abbiamo due forme di libertà; una orizzontale che è quella di non piantare radici nello stesso posto, e un'altra verticale che è non avere coppi sulla testa e di conseguenza di possedere come tetto un cielo di stelle", gli Spavaldi dicono: "La protezione da agenti atmosferici da parte di tegole è una considerazione che a noi non desta alcun riguardo, mentre quella che ci interessa e che sta a cuore al nostro pubblico, sono le diverse sistemazioni del laterizio di forma rettangolare ricurvo detto coppo. Esso appena uscito dalla fornace vi sembrerà uguale a quello sfornato prima o dopo, ma col passare del tempo tra di loro cambia qualcosa secondo la loro collocazione. Un coppo che ricopre un asilo resisterà più a lungo di quello che è deposto sul tetto della chiesa di un cimitero, oppure quello che protegge una sala da ballo resisterà più a lungo di quello di un ospedale. La durata in vita di un coppo dipende dalla vita che si svolge sotto di esso".
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Ora partiamo Metis fai il cavallo. In questo viaggio faremo riferimento alle tegole o coppi di Castelvetro, cioè tipo di laterizio in forma rettangolare ricurva, usato per la copertura dei tetti, usciti da fornace di inizio 20tesimo secolo, fino al 1915 che è l’inizio della prima guerra mondiale. |
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